Miele biologico: ecco come viene prodotto

L’apicoltura biologica è molto difficile e richiede una grande abilità da parte dell’operatore, in quanto deve mantenere la forza dell’alveare con solo misure organiche allo scopo di proteggere la colonia dai predatori naturali e dalle malattie.

Avere un miele biologico certificato significa semplicemente che alcuni apicoltori investono con la consapevolezza che è un’arte a parte che richiede tempo e abilità.

In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco come viene prodotto il miele biologico, ingrediente usato da molti consumatori ma anche da servizi di ristorazione come il catering di Roma Cucina e Cultura, realtà molto attenta nel fornire prodotti biologici.

Che cosa si intende per miele biologico

Molte persone potrebbero pensare che la definizione di biologico sia abbastanza semplice. In realtà non è così; infatti, si tratta da parte degli apicoltori di utilizzare tecniche agricole sostenibili ossia di optare per i fertilizzanti naturali, rotazione delle colture e di evitare pesticidi o erbicidi sintetici in quanto dannosi per le api stesse e per la salute umana.

Da ciò si evince che per miele biologico si intende quello privo di medicine sintetiche, prodotti chimici o ormoni bensì nutrito con alimenti a base vegetale. Detto ciò, va aggiunto che essendo le api in grado di volare fino a 5 km di distanza dall’alveare in cerca di nettare, è difficile essere sicuri che non si nutrano di sostanza contaminate provenienti da colture o fonti industriali.

L’Unione Europea ha contribuito in modo determinante a fornire delle linee guida ben precise in merito alla produzione di miele biologico e tutte incentrate su una serie di fattori da rispettare rigorosamente. In primis va detto che gli alveari devono essere posizionati vicino ad acqua pulita, colture biologiche o vegetazione naturale e priva di sostanze chimiche, lontano da piante non organiche e aree inquinate (zone industriali, urbane, ecc.).

In secondo luogo il miele prodotto non deve contenere additivi (zucchero, dolcificanti, miele non conforme ecc.) né tantomeno presentare nessun residuo chimico o antibiotici, mentre le arnie vanno realizzate con materiali naturali e verniciate con sostanze atossiche.

Il processo di produzione del miele biologico

Una volta che il nettare è stato estratto dai fiori, il processo di produzione continua quando le api lo ingeriscono e lo immagazzinano nel loro addome in cui ne modificano il pH combinandolo con i loro enzimi.

Successivamente, le api tornano nelle arnie dove continua il processo di produzione del miele all’interno dei melari, e nello specifico trasmettono il nettare ad altre api operaie più giovani che lo estraggono e lo scompongono attraverso varie digestioni enzimatiche in composti più semplici e ricchi principalmente di fruttosio e glucosio.

Questo spiega quindi il dolce sapore del miele e il suo grande apporto calorico. Una volta che il miele si è depositato nell’alveare, il processo di produzione continua con l’eliminazione dell’umidità in eccesso. Per fare questa operazione le api usano le loro ali per ventilare le cellule, ed in questo modo riescono ad estrarre fino all’80% dell’acqua. Il processo di produzione del miele si conclude quando nel tempo il nettare creato si lega agli enzimi e alla cera, ottenendo così il suo caratteristico sapore dolce.

Per eliminare eventuali residui di cera eventualmente presenti, dopo aver raccolto il prodotto, gli apicoltori lo lasciano in decantazione per alcuni giorni dopodiché lo filtrano prima di confezionarlo, operazione questa che non viene effettuata nel caso del miele crudo cioè dopo alcuni giorni ma direttamente conservato.